Il disastro di Seveso

Incidente, avvenuto il 10 luglio 1976 nell’azienda ICMESA di Meda, che causò la fuoriuscita e la dispersione di una nube della diossina TCDD, una sostanza chimica fra le più tossiche. Il veleno investì una vasta area di terreni dei comuni limitrofi della bassa Brianza, particolarmente quello di Seveso. Le conseguenze furono: Inquinamento dell’aria a causa del rilascio di diossina fuoriuscita da un composto chimico, il TCDD; Migliaia di capi bestiame abbattuti. Molte donne incinte, spaventate dalle conseguenze della tossicità sul feto, decisero di abortire grazie anche ad una deroga alla legge decisa dal governo Andreotti. Il Processo giudiziario avviato dalla Procura della repubblica di avviò una causa civile dalla Regione Lombardia contro l’ICMESA. Il 25 marzo 1980, dopo una trattativa cominciata da oltre un anno dal presidente della Regione, Cesare Golfari, il sottosegretario agli interni Bruno Kessler e il nuovo presidente della Giunta Regionale Giuseppe Guzzetti raggiunsero un accordo con il presidente del Consiglio d’amministrazione della Givaudan Jean Jacques de Puryi, per far sì che la società pagasse la somma di lire 103 miliardi e 634 milioni per il “disastro di Seveso”. A seguito del disastro venne fondata la Fondazione per ricerche ecologiche, oggi Fondazione Lombardia per l’Ambiente.