Miniere di coltan: cosa si nasconde dietro ai nostri smartphones?
Un telefono cellulare contiene metalli diversi e dei microchip fatti con elementi estremamente duri e ad elevata conduttività. A partire dagli anni 2000 l’industria ha iniziato a usare una miscela di columbite e tantalite, chiamata coltan, per la produzione di questi microchip. Il coltan è un componente essenziale nella produzione dei microchip usati nei dispositivi elettronici moderni per via della sua durezza e dell’eccellente conduttività, Quasi l’80% dei depositi mondiali di coltan si trova sul territorio della Repubblica Democratica del Congo che tra il 1998 e il 2003, è stato al centro di una guerra conosciuta con il nome di Guerra mondiale africana. Questo conflitto, scatenato principalmente dalla volontà di controllo delle risorse naturali, è stato influenzato dal commercio dei minerali. perché le parti coinvolte hanno combattuto per acquisire il controllo delle miniere, generatrici di enormi profitti e la guerra è stata di fatto finanziata con attività minerarie illegali. L’elevata domanda di dispositivi elettronici ha reso il coltan un minerale molto ricercato da diverse società che non riuscivano a far fronte alla domanda. Il coltan viene estratto attraverso un procedimento piuttosto primitivo che però è relativamente ben pagato considerati gli standard congolesi: se il lavoratore medio riesce a guadagnare 10 dollari al mese un minatore di coltan può arrivare anche a 10 o 50 dollari a settimana. Ovviamente le attività di estrazione hanno delle conseguenze ambientali: i parchi naturali sono stati devastati dalla deforestazione poiché gli alberi vengono tagliati e la vegetazione eliminata per cercare nuove miniere. Questo ha causato immani danni all’ecosistema: una volta iniziate le operazioni di estrazione, a causa della contaminazione delle acque e all’erosione del suolo, è molto difficile se non impossibile riportare i terreni colpiti al loro stato iniziale. Per cui terminate tali operazioni la terra è inutilizzabile. Inoltre la foresta pluviale congolese ospita quasi 270 specie di animali che a causa dell’alto tasso di deforestazione non hanno più accesso al loro habitat naturale, dove vivere cacciare e riprodursi. Inoltre secondo le ricerche di Amnesty International nel processo di estrazione del coltan sono coinvolti anche bambini che lavorano in condizioni disumane e sono soggetti a violenze ed estorsioni. Per queste ragioni,in anni recenti, molte compagnie di elettronica hanno pubblicamente rifiutato l’uso di Coltan proveniente dall’Africa centrale preferendovi gli stock provenienti dall’Australia. Anche Kement, il più grande produttore di condensatori al tantalio ha chiesto ai suoi fornitori di certificare che il loro coltan non provenga dal Congo o Paesi limitrofi.
Location
Democratic republic of Congo, Central Africa, https://www.google.it/maps/place/Lueshe/@-3.9240708,20.1560055,5z/data=!4m8!1m2!2m1!1smines+vicino+a+Congo!3m4!1s0x0:0x2c30559fb6b20a39!8m2!3d-0.9859743!4d29.1412354
Environmental impact
- Water pollution
- Land degradation (e.g. drought, soil contamination, erosion and desertification)
- Biodiversity loss – Ecosystem destruction
- Depletion of natural resources (fossil and mineral, forest, water, etc)
Ethical/ legal issues
- Health and well-being
- Liberty
- Equality before the law and protection by the law (including marginalized and discriminated groups because of colour, race, gender, disability, descent, economic status, age, etc.)
Information sources & materials
Scientific/ academic reports
http://web.mit.edu/12.000/www/m2016/pdf/coltan.pdf
Online books and newspaper, magazine, encyclopedia, or blog articles
http://abcnews.go.com/Nightline/story?id=128631&page=1
Contributor(s)
Elisa Veritti, giustizia.ambientale@cevi.coop,CeVI, Italy
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